mercoledì 2 gennaio 2013

L'erotismo di Vigeland



Rispolverando vecchi ricordi tra le fotografie scattate durante i miei viaggi la mia attenzione si è fermata sulle foto scattate ad Oslo nella primavera del ‘99....(qui hanno un bassissima qualità, per postarle sul blog le ho rifotografate dall'album con l'iphone!!)


Il parco Vigeland è un vero e proprio museo all'aperto, un inno alla vita in uno scenario di suggestivi spazi verdi e lunghe file di alberi, dove con le sue statue Gustav Vigeland racconta sensazioni e stati d'animo di una vita (tanto ci ha messo a terminare tutte le sculture quasi duecento, con un totale di seicentotrenta figure umane in bronzo, granito e ferro battuto.)
Ma non voglio mettermi ora a fare da guida turistica, la mia attenzione si è rivolta alla sensualità che esprimono queste sculture.
Il tema  è quello del rapporto uomo-natura, corpi maschili e femminili adulti ed infantili intrecciati tra loro ad esprimere una mentalità nella quale la natura è concepita come madre di ogni forma vivente.


C'è un filone estremamente erotico che percorre tutta l'opera di Vigeland, nelle forme esplicitamente sensuali delle sue sculture..
Vi consiglio questo articolo dal "bollettino telematico dell'arte"


da cui vi propongo :

La libido è assimilata alla forza creatrice, è motore di quel disordine a cui tutto tende, che genera squilibrio, dissesto e che contemporaneamente diversifica: due aspetti complementari dello stesso principio agente, unità e molteplicità, morte e vita, conoscenza ed ignoto. Parlare di Eros nell'arte di Gustav Vigeland non significa indagare sull'aspetto più intimo della produzione dell'artista, ma far luce su una dinamica, su una tensione che è riscontrabile in tutte le opere, dai disegni, ai bronzi di piccole dimensioni, fino alle celeberrime, colossali allegorie del Parco di Oslo: una tematica costante, un'ossessione che si placa solo nell'affrontare sistematicamente ogni tappa della parabola umana, nascita, vita, rivelazione, morte, inserendo la storia del singolo e della specie all'interno di un sistema più ampio, che coinvolge la natura, come "volontà di vivere" cieca, ineluttabile.

« Quante divinità abbiamo creato. (...) Le abbiamo dipinte con il nostro sangue, abbiamo offerto loro la nostra carne, le abbiamo adorate, le abbiamo abbracciate, le abbiamo incoronate. E dopo, quando esse erano splendidamente adornate, noi le abbiamo schiacciate. Ma il fatto più strano è che per tutto il tempo in cui le stavamo adornando, noi sapevamo che avremmo voluto frantumarle; è come se un piccolo essere dentro di noi ce lo suggerisse ».
(Gustav Vigeland, 1897)








(Il parco è aperto ai visitatori durante tutto l'anno senza alcun costo.)

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